Chi controlla il controllore?

Dispensare deleghe su interi settori dell’amministrazione è un metodo ambiguo per aumentare il numero di assessori oltre il limite consentito dalla legge, dove un Consigliere diventa di fatto, controllore di se stesso.

Come molti di voi già sapranno durante il primo Consiglio Comunale del 19 giugno, il Sindaco Feduzi, ha conferito deleghe specifiche a tutti e quattro i Consiglieri di maggioranza. Per la precisione, a Ragnoni la delega all’Istruzione, Infanzia, Famiglia e Partecipazione, a Yassine Europa ed Inclusione, a Romanello Sicurezza e Protezione Civile, ed infine a Gioacchini le Politiche Giovanili.

La legge sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), stabilisce che, all’interno di un Consiglio Comunale, le figure ufficiali sono il Sindaco, gli Assessori, e i Consiglieri. Non sono previste altre figure istituzionali. È quindi altamente preoccupante quando alcuni membri, appartenenti alla maggioranza, assumono una figura amministrativa (Consiglieri Comunali con delega) in conflitto con i principi di trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione.

I Consiglieri, di maggioranza e di opposizione, hanno un delicato ruolo di controllo che è fondamentale e deve essere quindi distante e terzo rispetto all’azione politica e amministrativa del Sindaco e degli Assessori. Un Consigliere Comunale quindi non può essere chiamato a gestire direttamente un settore dell’Amministrazione per conto del Sindaco, perché si troverebbe contemporaneamente nella posizione di controllato, e di controllore.

L’attribuzione delle suddette deleghe da parte del Sindaco ha determinato una commistione di ruoli e competenze tra i tre organi comunali aumentando di fatto il numero degli assessori oltre i limiti previsti dalla legge.

Quello che in caso di necessità può fare il Sindaco, perché previsto dalla legge e anche dall’Art. 43 dello stesso Statuto del Comune di Fermignano, è di affidare ai Consiglieri l’approfondimento di singoli studi su materie e problemi specifici, definendo le modalità di svolgimento, le scadenze temporali ed i termini di esercizio.

Per questi motivi, nel Consiglio Comunale del 29 novembre scorso, abbiamo presentato una mozione per chiedere all’intero Consiglio Comunale di impegnare il Sindaco a ritirare le deleghe di tipo assessoriale precedentemente assegnate, convinti del fatto che deleghe dispensate in questo modo, sono prive di copertura legislativa ed in conflitto con principi Costituzionali e del TUEL.

Durante la discussione in Consiglio Comunale, il Sindaco Feduzi ha ammesso che le deleghe in questione presentavano delle criticità e che le avrebbe ricondotte sulla strada della legittimità, grazie al Decreto N.23 del 3 novembre, emanato appositamente per meglio definirle e riconfermarle agli stessi Consiglieri. Di seguito, ha invitato il Movimento 5 Stelle a ritirare la mozione.

Nel Decreto presentato dal Sindaco però (lo potete leggere qui in coda al testo della mozione), non vengono in nessun modo attribuiti dei compiti specifici e non sono definite le tipologie di studio, le modalità e le scadenze temporali da attribuire a ciascun Consigliere, ma vengono solamente elencati obblighi e doveri di funzione generici, negli stessi settori amministrativi precedentemente assegnati.

Di fatto rimane tutto invariato e per questo abbiamo deciso di non ritirare la mozione e di andare al voto per capire chi all’interno del Consiglio volesse assumersi la responsabilità di mantenere la situazione in uno stato privo di piena copertura legislativa.

La mozione è stata bocciata con il seguente esito:

VOTANTI N. 12

FAVOREVOLI N. 3 (Grossi Mauro, Cleri Bonita, Bonci Nicoletta)

CONTRARI N. 9 (l’intera maggioranza)

Mauro Grossi

Consigliere comunale MoVimento 5 Stelle Fermignano

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