Ristorazione scuola Calpino: servono soluzioni di buonsenso

Poche settimane fa il Consiglio comunale di Fermignano ha approvato una mozione del M5S volta ad eliminare la plastica usa e getta dagli uffici comunali e dalle aule del Consiglio e della Giunta.

In quell’occasione, alla nostra richiesta di proseguire le azioni di sensibilizzazione ambientale e di comportamenti sostenibili, la stessa maggioranza aggiunse che si sarebbe impegnata a farlo “in particolar modo nei confronti dell’istituto scolastico”.

Tuttavia, pochi giorni fa, alcuni genitori ci hanno fatto presente che i piatti, le posate e i bicchieri utilizzati per il servizio mensa della sezione a tempo pieno di Calpino non sono lavabili, come specificatamente previsto dal capitolato, ma di plastica usa e getta nonostante un’apposita commissione sia a disposizione del Comune per controllare la qualità e le modalità di erogazione del servizio.

Abbiamo subito chiesto spiegazioni in sede di Consiglio (leggi interrogazione) ma, secondo l’Assessore alla sanità e all’ambiente (leggi risposta), è corretto che il responsabile dell’Asur possa modificare le caratteristiche di un servizio comunale affidato tramite bando e stabilite da un preciso capitolato.

Ma cosa insegniamo ai nostri ragazzi se in un capitolato specifichiamo che il servizio mensa fornisce educazione alimentare e poi accettiamo che dia il cattivo esempio?

Se per la ditta è davvero impossibile riportare i piatti e le posate usate in mensa, insieme ai contenitori del cibo (che invece riutilizza lavati e disinfettati), perché allora non prendere in considerazione l’utilizzo di materiali biodegradabili?

Il MoVimento 5 Stelle Fermignano ritiene indispensabile che la gestione del servizio di una ristorazione scolastica, che si propone tra l’altro obiettivi di educazione alimentare e di promozione di abitudini alimentari corrette, riesca ad assicurare metodi educativi rivolti al rispetto dell’ambiente e della salute e ad evitare l’utilizzo di materiali usa e getta e la conseguente produzione di rifiuti plastici.

A questo punto, visto che rivolgersi al Comune non ha portato ad alcun risultato e che la commissione di controllo è un po’ distratta, ci auguriamo che una soluzione di buon senso, compatibile con le norme previste dal capitolato, riesca a trovarla la ditta stessa.

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