Protezione Civile: nel merito deciderà il Prefetto, ma il metodo ha già fallito

Valutare la legittimità degli atti e ripristinare il rispetto dei principi di correttezza, trasparenza e democraticità: è questa la richiesta che i gruppi di minoranza di Fermignano (Fermignano Nuova, Movimento 5 stelle e Piazza Aperta) hanno rivolto al Prefetto dopo la serie di decisioni del Sindaco e della Giunta che hanno portato allo scioglimento del Gruppo di Protezione Civile cittadino.

Nel frattempo (5 luglio) si è tenuto un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la Costituzione di unnuovo gruppo di Protezione Civile, alla presenza di un folto e rumoroso gruppo di rappresentati dell’associazione di volontariato.

Il punto della questione posto dai consiglieri di minoranza è semplice, rivolto al futuro e valido per sempre: può un Sindaco disporre una decisione tanto grave se il Regolamento prevede la sola facoltà di proporla?

Le Minoranze ritengono che la proposta dovesse avere un passaggio obbligato in Consiglio Comunale con relativa discussione ed espressione di un voto, iniziativa che è stata presa solo dopo venti giorni dall’emanazione del Decreto Sindacale e dopo avere apposto i sigilli alle strutture della Protezione civile.

Questo è la sostanza della contestazione dei gruppi di minoranza: che il Sindaco non avesse facoltà di promulgare lo scioglimento del gruppo senza neppure aprire un dibattito in Consiglio comunale.

La verità è che la Minoranza è venuta a conoscenza dei fatti solo attraverso canali non ufficiali, e pur ritenendo che ben altri percorsi dovessero essere attivati, non ha mai avuto la possibilità di uno scambio di opinioni ed eventuali proposte alternative.

L’eventuale e tardivo confronto che si sarebbe potuto tenere nel Consiglio Comunale del 26 giugno, a cui per protesta la Minoranza non ha partecipato, non avrebbe potuto modificare nè annullare una decisione già unilateralmente presa ed ormai eseguita dal Sindaco e dalla Sua Giunta.

I Consiglieri Comunali

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