Metolachlor: il sintomo di un problema più grande

Sabato pomeriggio abbiamo organizzato un incontro per presentare la nuova ordinanza sull’utilizzo dei pesticidi ed erbicidi sul territorio comunale di Fermignano e sull’effetto che hanno queste sostanze sul nostro ambiente. Ospiti dell’evento sono stati il sindaco, Giorgio Cancellieri, ed il Professor Fabio Taffetani, Ordinario di Botanica Sistematica presso l’Università Politecnica delle Marche.

Acqua non potabile? Un sistema in crisi.
Tutto nasce da quel che tutti credevano fosse un semplice caso di inquinamento dell’acqua, il risultato di un’azione da parte di un qualche agricoltore incosciente: qualcuno di sconsiderato – si ipotizzava – ha lavato le botti di diserbante dentro al fiume.
Le successive indagini della Procura della Repubblica, invece ci hanno mostrato una realtà ben diversa. Il metolachlor (e altri prodotti chimici) è ampiamente utilizzato su tutto il tratto del fiume Metauro, quindi è praticamente impossibile individuare un unico responsabile. In sostanza, si usano talmente tanti diserbanti che l’inquinamento del fiume è una naturale conseguenza: da un isolato caso di inquinamento si passa, invece, ad un problema generale di eccessivo ricorso ai prodotti chimici.
La presentazione del Professor Taffetani ha allargato ulteriormente la visione del problema: il modo di fare agricoltura è diventato un vero e proprio processo industriale che sta distruggendo la terra dei contadini, inquinando l’ambiente circostante. Questo ci ha permesso di comprendere che l’inquinamento da Metolachlor di Giugno 2014 è stato solo un sintomo di un problema più grande.

Il problema della coltura industrializzata.
La coltivazione di un solo tipo di pianta, lo sfruttamento di ogni singolo metro quadro dei campi, l’utilizzo spropositato e, spesso, inutile di pesticidi ed erbicidi non solo hanno ridotto la biodiversità e la qualità dei prodotti agricoli, ma sono anche la causa del dissesto idrogeologico che fa franare sempre più spesso interi pezzi di campo.
Appare evidente, quindi, che l’ordinanza sui pesticidi e diserbanti, nata dalla raccolta firme promossa da Fermignano in Movimento, sia solo un punto di partenza su un lungo percorso: va cambiato il modo di pensare l’agricoltura, il modo di vivere la nostra terra e vanno modificate le pratiche di coltivazione in base alla reale conoscenza dell’ambiente.
I nostri nonni avevano grandi conoscenze sugli equilibri della natura, ma non avevano la tecnologia necessaria a lavorare efficientemente la terra. Noi abbiamo la tecnologia, ma ci siamo dimenticati le conoscenze. È ora di costruire, per i nostri figli, un futuro in cui tecnologia e conoscenze si uniscono per darci un’agricoltura rispettosa dell’ambiente da cui dipende.

L’ambizione di un futuro migliore: uomo e natura in simbiosi.
Questa battaglia è ambiziosa e difficile: non è contro gli agricoltori, che sicuramente saranno reticenti a cambiare abitudini consolidate, ma al contrario si prefigge l’obiettivo di far comprendere quanto il modo di agire attuale sia controproducente e nocivo per tutti, a cominciare dall’agricoltore stesso.
Ringraziamo il Professor Taffetani per aver accettato il nostro invito e per averci fornito numerosi spunti per le prossime azioni da perseguire. Ringraziamo anche il sindaco Giorgio Cancellieri per essere intervenuto e per aver illustrato la sua ordinanza che aveva promesso ai cittadini firmatari della petizione.