La battaglia per l’acqua è cosa seria

Giovedì scorso abbiamo assistito al Consiglio Comunale in cui, tra i punti all’Ordine del Giorno, è stata discussa anche un’interrogazione del gruppo Partecipare in relazione agli accadimenti di inizio Giugno. Non siamo per nulla entusiasti del comportamento dei consiglieri di opposizioni che, invece di approfondire e magari mettere in difficoltà il sindaco, hanno mantenuto un atteggiamento molto, troppo morbido.

Ecco un elenco, per ogni punto dell’interrogazione, di domande ed osservazioni che avremmo voluto sentire:

1. Per quale motivo ci sono voluti 3 giorni per vietare l’utilizzo dell’acqua potabile? Ci sono stati rischi concreti di contaminazione?

La risposta alla prima parte di questa domanda è scontata: i 3 giorni sono i tempi tecnici per ottenere i risultati.

Meno scontata la risposta alla seconda parte: il sindaco ha escluso i rischi di contaminazione in quanto, da quanto ha riferito, il giorno successivo all’ordinanza i livelli di diserbante nell’acqua erano già al di sotto del limite di legge.

Nulla è stato detto, però, riguardo ai giorni precedenti: nella migliore delle ipotesi il campione di acqua che è risultato inquinato è stato prelevato lo stesso giorno in cui è avvenuto lo sversamento nel fiume, ma nella peggiore delle ipotesi per quanto tempo abbiamo bevuto acqua inquinata?

2. Ci sono indagini in corso? Quali sono le cause che hanno portato all’inquinamento del fiume?

Su questo punto il sindaco ha risposto unicamente alla seconda domanda, ipotizzando che a causa delle piogge il diserbante sparso nei campi vicini sia finito tutto nell’acqua del fiume; inoltre ha ipotizzato anche che qualcuno abbia lavato una cisterna contenente diserbante direttamente nel fiume.

Perché non è stato fatto notare la mancata risposta alla prima domanda?

3. Perché non vengono costantemente pubblicate le analisi effettuate sulle acque?

La risposta del sindaco è stata che le analisi delle acque vengono pubblicate sul sito del Comune (le trovate nella sezione Analisi fiume Metauro e acquedotto) non appena vengono trasmesse dall’ASUR.

Perché su questo punto i consiglieri di opposizione non han fatto notare che fino a pochi giorni prima del consiglio comunale le analisi erano ferme al mese di Aprile? Perché non hanno chiesto una sollecitazione e maggior celerità nel pubblicare i dati? Perché non hanno fatto notare che, ad oggi, le analisi relative ai mesi di Giugno e Luglio riguardano solo il ripartitore consortile e mancano completamente, invece, le analisi effettuate presso il punto di prelievo n. 4 (San Silvestro) e all’uscita del potabilizzatore, cioè nei punti in cui è stato rilevato l’inquinamento oltre i limiti di legge?

4. Vengono regolarmente effettuati controlli dalle forze preposte, per evitare l’accumulo e la dispersione di concimi chimici, pesticidi e fertilizzanti entro le aree indicate dal Testo Unico Ambientale all’art.94?

Nella legge in questione viene prescritto un raggio minimo di 200 metri attorno ai punti di captazione delle acque superficiali in cui non è possibile far uso di concimi chimici, pesticidi, fertilizzanti, ecc.

Il sindaco ha risposto in maniera piuttosto evasiva, dicendo che non è possibile fare controlli quotidiani e raccontando di aver incontrato la Confederazione Italiana Agricoltori locale per chiedere loro di richiedere agli agricoltori di evitare di utilizzare diserbanti vicino al potabilizzatore e di operare con maggiore cautela.

Perché anche su questo l’opposizione non ha fatto osservazioni?

 – il perché nell’ordinanza sindacale al numero corrispondente le zone di prelievo non siano state inseriti i nomi delle località ove vengono effettuate tale analisi;

– quali azioni preventive ha messo in campo l’Amministrazione per evitare il ripetersi di tali episodi da inquinamento doloso o colposo delle acque del fiume;

– se l’amministrazione abbia provveduto a segnalare o meno alle autorità competenti l’accaduto.

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