Incubi e Deliri

“Sognare insieme è la realtà che comincia” è la frase scolpita e firmata sulla discussa pietra posata in piazza Garibaldi all’indomani degli interminabili lavori di restauro.

Ma a Fermignano, quando partono dei lavori pubblici in centro, l’unica realtà che comincia è quella del sogno che si trasforma in incubo.

Lo sanno bene i residenti, i commercianti e qualsiasi cittadino che vive, lavora o che abbia transitato negli ultimi mesi in Via Vittorio Veneto, totalmente trasformata in un desolato ed interminabile cantiere a cielo aperto.

A farci sognare, questa volta, era stato lo stesso Sindaco Feduzi durante un incontro pubblico, organizzato nel mese di aprile, per presentare il progetto di riqualificazione urbana della via: i lavori si sarebbero svolti nel migliore dei modi.

In quella occasione vennero spiegate le tempistiche e le modalità di esecuzione delle opere, da effettuare velocemente e per stralci funzionali (un isolato alla volta) in modo da arrecare meno disagio possibile a residenti e commercianti.

Tempo un mese e l’incubo ha iniziato a materializzarsi.

I lavori, che si sarebbero dovuti concludere il 18 settembre scorso sono partiti con un incredibile ed ingiustificabile ritardo, sono stati più volte interrotti e non sono mai stati eseguiti per stralci funzionali, il cantiere infatti è stato esteso per tutta la lunghezza di Via Veneto, aggravando e prolungando nel tempo gli iniziali ed inevitabili disagi.

Nel Consiglio Comunale di giovedì 28 settembre abbiamo presentato un’interrogazione (leggi il testo completo) per chiedere chiarimenti e per sapere se fosse previsto un risarcimento a favore delle attività commerciali.

Il Sindaco ci ha spiegato che le cause del ritardo nell’inizio dei lavori, delle varie interruzioni e delle modalità di intervento, sono tutte imputabili all’organizzazione aziendale e che a fine agosto “circostanze imprevedibili e speciali” hanno reso necessario redigere una variante e prolungare il fine lavori in data 14 ottobre, termine oltre il quale verranno applicate le sanzioni previste dal codice degli appalti. (leggi il testo completo della risposta)

Di indennizzi ai commercianti invece manco a parlarne: l’unico sogno destinato a rimaner tale.

Pochi giorni dopo aver discusso l’interrogazione in Consiglio, e dopo un altro periodo in cui il cantiere rimaneva deserto, i lavori sono finalmente ripresi, ma nel frattempo il nuovo termine fissato per la fine dei lavori è per l’ennesima volta inesorabilmente scaduto.

Chissà ora quali altre “imprevedibili e speciali” giustificazioni dovremo aspettarci.

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