E78: Progetto ridotto e nessun controllo

La soap opera della E78 non smette di stupire. Eravamo rimasti all’arresto di Nicola Dinnella, l’ingegnere che ci aveva presentato il nuovissimo non-progetto per la E78, per una storia di appalti truccati nella costruzione di una superstrada in Sardegna.

Ovviamente il PD non si è lasciato scoraggiare da questi arresti, e si presenta con una nuova versione del non-progetto che realizza meno infrastrutture e lo vogliono fare senza passare per le autorizzazioni previste per legge! I sindaci dell’Alta Val Metauro, incluso quello di Fermignano, sarebbero d’accordo a questo progetto che ai cittadini non è dato conoscere.

Ci sono voluti anni, ma alla fine il PD si è adagiato sulle posizioni dei comitati che chiedono l’apertura dell’esistente galleria della Guinza a doppio senso di marcia, invece di costruirne una seconda. Dopo aver negato questa possibilità per tanto tempo, sostenendo che non fosse possibile, ora viene presentata come la soluzione di tutti i problemi legati alla E78. Il risparmio sulla seconda galleria verrebbe reimpiegato su interventi non meglio specificati nelle altre tratte.

Mentre la soluzione potrebbe essere accettabile, purché non si parli di E78, ma di apertura della Guinza, non si capiscono le forzature dei normali procedimenti di approvazione dei progetti.

All’ultimo incontro con la popolazione, il non-progetto di Dinnella era stato presentato come “progetto pre-preliminare”: cioè era solo un’idea che non aveva iniziato ancora l’iter burocratico. Ora ci dicono che il progetto può partire immediatamente senza ulteriori autorizzazioni in quanto si possono usare quelle esistenti per il progetto del 2001: ma se i progetti sono completamente diversi come è possibile una cosa del genere?

Non solo: oltre ad essere due progetti diversi, anche le condizioni sono mutate rispetto a 15 anni fa. In modo particolare a Mercatello sul Metauro ci sono costruzioni che prima non esistevano e che quindi non potevano essere state prese in considerazione nella Valutazione d’Impatto Ambientale.

Perché invece di fare cose raffazzonate con una fretta ingiustificata per una volta non si segue i procedimenti corretti, in modo da scongiurare il più possibile eventuali problemi che porterebbero ad un nuovo blocco ai lavori? La normativa europea impone, giustamente, che prima di realizzare una qualsiasi opera se ne valuti l’impatto sull’ambiente per verificare che tutto sia fatto nel modo giusto. Perché il PD vuole metterci in una situazione di illegalità?

Chiediamo agli amministratori di fare chiarezza e trasparenza: di rispettare le procedure previste per legge, di rendere pubblico ai cittadini il progetto, completo di dettagli sulla valutazione costi-benefici, e di essere chiari sullo stato effettivo del progetto.

Auspichiamo, inoltre, che la magistratura tenga sott’occhio quest’opera: sia per scongiurare quanto accaduto in Sardegna, visto i precedenti, ma anche per verificare che le procedure previste per legge vengano osservate.