Sulla Fano-Grosseto, che decidano i cittadini

Ricostruzione del tracciato della Fano - Grosseto nelle sue varianti sulla Piana di Asdrubale.
Ricostruzione del tracciato della Fano – Grosseto nelle sue varianti sulla Piana di Asdrubale.
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Sabato sera si è svolto a Fermignano l’incontro tra alcuni portavoce del Movimento 5 Stelle ed i cittadini per discutere dei nove mesi in parlamento e, soprattutto, della Fano-Grosseto. L’interesse dei cittadini, che sono stati parte attiva della serata, si è incentrato principalmente sulla E78, segno che il tema è di grande interesse e di quanto poco vengano informati i cittadini dagli amministratori locali: molti sono gli interrogativi che riecheggiano nel silenzio della politica, costringendo i cittadini a cercare di rispondere da soli alle proprie domande.

Nel corso della serata sono state approfondite diverse curiosità: dal costo dell’opera, che è di 4 miliardi per il vecchio tracciato e di circa 3 miliardi per quello nuovo, al risparmio del nuovo tracciato, che nella nostra provincia si aggira attorno a solo 100 milioni di euro; dagli strumenti di finanziamento, quali il contratto di disponibilità che concede al privato garanzie di profitti e nessun rischio, tutto a carico dei cittadini, al percorso previsto, con una gigantografia dei due tracciati sulla Piana di Asdrubale. Per finire è stata chiesta l’analisi dei pro e dei contro, totalmente assente per quanto riguarda il vero impatto economico dell’opera, non essendoci stato nessuno studio sui flussi di traffico e quindi delle realtà economiche sui due lati dell’Appennino.

In questa occasione è stata anche ribadita la posizione del Movimento 5 Stelle: la decisione spetta ai cittadini che devono essere chiamati ad esprimersi in un referendum in due parti: la prima per chiedere se vogliono la strada, la seconda per chiedere quale tracciato si debba seguire. Fermo restando questa premessa, l’idea prevalente all’interno del Movimento è che l’opera in generale sia anacronistica ed inutile e che, prima di impegnare 4 miliardi per la sua realizzazione, bisognerebbe avere degli studi seri che dimostrino la convenienza di tale ingente investimento visto il delicato momento economico.

L’invito è a non farsi imporre una soluzione pasticciata da un presidente di Regione a fine mandato e che farà guadagnare i soliti noti a scapito dei cittadini. Si possono immaginare alternative molto meno onerose come, ad esempio, la messa in funzione del traforo della Guinza che da solo risolverebbe gran parte delle criticità che preoccupano i cittadini.

I cittadini sono presenti e sono interessati a partecipare alla decisione che riguarda il loro futuro per i prossimi 50 anni, la politica alzerà la cornetta e risponderà con trasparenza?

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Stéphane Bisinger – Mauro Grossi