Gestione dei rifiuti: alti costi e risultati insufficienti

Incontro pubblico “Il nuovo piano rifiuti” del 12 novembre 2015

Sin dai primi incontri di Fermignano in MoVimento, il tema della gestione dei servizi locali, tra cui i rifiuti, è stato al centro della nostra attenzione. È stato solo naturale, quindi, invitare il Forum dei Beni Comuni a parlarci della gestione dei rifiuti nella nostra provincia.

Video incontro pubblico “Il nuovo piano rifiuti: ri-fiutiamo un altro inganno al cittadino”

La gestione dei servizi locali è uno dei principali e più importanti ruoli assegnati ad un Comune, i cui effetti sono direttamente percepibili dai cittadini sia come qualità di vita che come costo sulla bolletta. Nel caso dei rifiuti, poi, una corretta gestione può significare una grande riduzione dell’impatto che l’intera comunità ha sul consumo delle risorse del nostro pianeta.

A Fermignano il gestore della raccolta dei rifiuti è Marche Multiservizi, che assieme ad ASET servono quasi tutti i Comuni della provincia di Pesaro e Urbino, quindi nel corso dell’incontro abbiamo avuto modo di analizzare l’operato dei vari gestori e di verificare la qualità dei risultati raggiunti. Come ben ricordano i cittadini fermignanesi, un anno fa Marche Multiservizi ha chiesto un considerevole aumento della tariffa dei rifiuti, ma il servizio offerto è all’altezza delle pretese?

Paragonando i risultati raggiunti da Marche Multiservizi nei comuni che gestisce con i risultati di ASET – che pure non è tra le più virtuose delle aziende del settore – il giudizio è impietoso: la stragrande maggioranza dei comuni gestiti da MMS non raggiunge i livelli minimi di raccolta differenziata (65%) imposti per legge, e dove li raggiunge ha una produzione pro-capite di rifiuti elevatissima.

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Confronto percentuale R.D. tra comuni simili per caratteristiche territoriali e numero di abitanti

 Fermignano in particolare ha una situazione piuttosto critica, con a malapena un 37,07% di raccolta differenziata, destinata però ad aumentare grazie all’introduzione della raccolta della frazione organica, arrivata con un inaccettabile ritardo.

Questo implica un fatto molto grave: i Comuni gestiti da Marche Multiservizi fanno un grandissimo ricorso alle discariche, sempre gestite da MMS. I Comuni con altri gestori, ed in particolare quelli che hanno introdotto il sistema di raccolta Porta a Porta, hanno invece una tendenza opposta, con alti livelli di raccolta differenziata e una diminuzione dei rifiuti pro-capite, con un decrescente utilizzo delle discariche.
Perché allora non si introducono misure simili ai Comuni dove la raccolta differenziata funziona meglio? La risposta la si trova quando si va ad analizzare la trasparenza di Marche Multiservizi: nemmeno i Comuni hanno dei preventivi dettagliati dei costi di gestione, quindi in sostanza viene accettato quello che propone l’ente gestore sulla base della pura fiducia, senza possibilità di verificare nel dettaglio quanto ci costi effettivamente il servizio.

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Estratto dal Piano Tecnico Finanziario di Marche Multiservizi

Per questo motivo, quando un Comune richiede delle soluzioni – come quando Fermignano ha chiesto di avere dei livelli più decenti di differenziata – Marche Multiservizi chiede un aumento delle tariffe per coprire l’aumento del servizio. Ma se non si conoscono i dettagli, come si fa a valutare se queste richieste di aumenti siano congrue? Come si fa a verificare che, come avviene normalmente con il Porta a Porta, i maggiori costi della raccolta non vengano in realtà compensati dai maggiori ritorni dalla raccolta differenziata di migliore qualità? E se la raccolta differenziata aumenta, i rifiuti in discarica diminuiscono, quindi cala il costo di smaltimento. Senza i dati dettagliati come si fa a prendere una decisione sensata?

La conclusione è stata un’analisi dell’evoluzione della gestione dei servizi pubblici negli ultimi 10 anni: i sindaci, pensando di levarsi un pensiero e di non dover gestire più il problema, hanno esternalizzato e privatizzato il servizio, facendo perdere completamente competenze ai Comuni stessi su questi temi. Ora i sindaci si trovano senza armi di fronte ad un privato che ha come unico scopo il profitto e che non garantisce nemmeno i requisiti minimi di legge: tanto paga Pantalone.