Proposte dei cittadini: accolte!

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Nei mesi scorsi abbiamo portato avanti una grande battaglia per la qualità dell’acqua che entra nelle nostre case e per la tutela del fiume Metauro.

Abbiamo cercato di coinvolgere i cittadini, nell’elaborazione di proposte da sottoporre al consiglio comunale, tramite la raccolta firme effettuata nel mese di luglio, a seguito dell’emergenza diserbante.

Giovedì 30 Ottobre è stato discusso il frutto di questo lavoro ed è con grande soddisfazione che possiamo annunciare l’approvazione di tutti e sette i punti della petizione di iniziativa popolare sottoscritta da centinaia di fermignanesi.

Nel corso del consiglio comunale l’iniziativa ha raccolto le lodi sia dell’opposizione che della maggioranza e sui punti più immediati – come ad esempio quelli sui maggiori controlli e su possibili divieti – sono pronte diverse iniziative volte a soddisfare queste richieste.

I cittadini fermignanesi, quindi, hanno dato un indirizzo chiaro al proprio Comune, facendosi ascoltare grazie alla loro straordinaria partecipazione. Forti di questa vittoria, il prossimo obiettivo è verificare l’applicazione di quanto approvato in Consiglio Comunale e l’elaborazione di qualche proposta da presentare in sede di AATO (l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale, competente in materia di risorse idriche nella nostra provincia) per una migliore tutela del fiume da parte di tutti i Comuni della Val Metauro… e non solo!

Ringraziamo tutti i cittadini fermignanesi per aver preso parte alla vita politica della loro città, in particolare quelli presenti al Consiglio Comunale: con la partecipazione riusciremo a cambiare le istituzioni.

 

 

Il nostro intervento durante il Consiglio Comunale del 30 ottobre

 In seguito agli eventi dello scorso Giugno abbiamo deciso di intraprendere alcune azioni per porre l’attenzione sul problema della qualità dell’acqua del fiume Metauro, da cui captiamo le risorse idriche per l’acquedotto comunale, e per cercare di avviare un percorso di tutela e miglioramento della situazione ambientale nel nostro comune e non solo.

 Per prima cosa abbiamo presentato un esposto per far avviare un indagine che (anche se non è riuscita a dare un nome e cognome al responsabile diretto) ha permesso di sottolineare l’uso diffuso ed abituale di sostanze chimiche vicino al fiume.

 Abbiamo poi proposto questa petizione popolare che è suddivisa in 7 punti per offrire degli spunti e soprattutto un punto di partenza da cui cominciare per prestare maggiore attenzione alla tutela del nostro territorio.

I fermignanesi hanno risposto positivamente a questa proposta, mostrando grande preoccupazione sullo stato di salute del fiume e sulla qualità dell’acqua che entra nelle loro case.

 Per questo motivo siamo qui a discuterne con grande serietà, perché i cittadini meritano delle risposte, delle rassicurazioni, e degli atti concreti che invertano la tendenza a distruggere le nostre risorse naturali.

 Il primo punto chiede che vengano effettuati dei controlli, soprattutto nel periodo di maggior utilizzo dei diserbanti, nelle zone adiacenti il potabilizzatore, soprattutto con l’intento di dissuadere eventuali furbetti che possono pensare che “tanto non controlla nessuno”. Mostrare che le forze dell’ordine vigilano sul territorio è il primo passo per far capire che la tutela del nostro ambiente viene presa molto sul serio in questo Comune.

 Il secondo punto chiede di concordare con l’ASUR una serie di controlli aggiuntivi: infatti prima della rilevazione di Giugno l’esame precedente sul parametro del Metolachlor (quello trovato oltre I limiti di legge) risaliva a Gennaio. Siccome nella nostra provincia la stragrande maggioranza dell’acqua proviene da captazioni superficiali (quindi dal fiume) è più che ragionevole chiedere che venga fatto qualche controllo in più rispetto al minimo di legge, considerando il maggior rischio di contaminazione da agenti esterni. Si potrebbe, in particolare, richiedere che il Metolachlor venga messo tra le sostanze controllate ad ogni analisi, e non tra le sostanze controllate solo in occasione degli esami approfonditi che avvengono molto più di rado.

Il terzo punto chiede innanzitutto che si vieti l’utilizzo da parte del pubblico del Metolachlor: inutile cercare di indirizzare gli agricoltori verso un utilizzo moderato di sostanze chimiche se poi la pubblica amministrazione è la prima a non dare il buon esempio. In seconda istanza si chiede di valutare la possibilità di vietarne l’utilizzo anche per i privati: questo aspetto è sicuramente più difficoltoso, ma si possono trovare strade alternative per arrivare il più vicino possibile a questo obiettivo. Si potrebbe, ad esempio, mettere al bando tutte quelle sostanze che, come il metolachlor, sono utilizzabili senza un’adeguata abilitazione (patentino) di modo che le persone che ne fanno uso siano ben informate sui modi corretti per usare queste sostanze senza causare danni all’ambiente.

Il quarto punto è stato parzialmente raggiunto: si chiede, infatti, maggiore solerzia nel pubblicare i risultati delle analisi nei punti di prelievo. Nell’anno 2014, ed in particolare da Giugno, le analisi sono pubblicate molto più frequentemente ed in quantità molto maggiore. Bisogna continuare su questa strada per far sì che le informazioni siano a disposizione di tutti nel minor tempo possibile, sia per permettere il controllo da parte dei cittadini, sia per rassicurare I cittadini stessi sulla potabilità dell’acqua di casa.

Il quinto punto, legato al quarto, richiede che non si pubblichi semplicemente il foglio con i risultati delle analisi del laboratorio, ma che i dati vengano anche presentati in maniera più comprensibile per le persone che, magari, non hanno grande dimestichezza con un resoconto tecnico. Non sarebbe molto complicato trovare una soluzione informatica che possa presentare i dati in forma grafica, oltre a mantenere anche i dati in forma originale per chi voglia approfondire e verificare.

Il sesto punto richiede che si discuta in sede di AATO la problematica dell’inquinamento del fiume Metauro: per quante iniziative possa intraprendere il Comune di Fermignano, non si riuscirà a riportare in piena salute il fiume senza l’intervento e la collaborazione degli altri sindaci. È indispensabile cominciare una seria discussione sul tema assieme agli altri sindaci, di trovare dei punti di accordo sulla strada da intraprendere e di far pressione su Provincia e Regione per porre al centro dell’attenzione un problema che è stato troppo a lungo ignorato.

Il settimo ed ultimo punto è ambizioso: propone, in accordo con la volontà popolare espressa in occasione del referendum sull’acqua pubblica, di valutare se esista la possibilità di diversificare l’approvvigionamento di acqua da fonti diverse rispetto al fiume Metauro. Per fare questo bisogna verificare lo stato di salute delle fonti presenti sul territorio di Fermignano, va valutata la richiesta di acqua potabile quotidiana e vanno individuati dei punti su cui intervenire. Sicuramente un progetto così ambizioso non può esimersi dall’affrontare il problema dell’efficienza idrica, in particolare nell’agricoltura, e anche se richiederà tempo, è fondamentale affrontare seriamente il tema dell’approvvigionamento idrico anche a livello comunale.